La famiglia Del Vivo ha svolto un ruolo economico, sociale e politico di tutto rilievo nella storia empolese nel corso dei secoli XVIII e XIX. Il nome del casato non è tuttavia annoverato fra i più antichi del territorio della città: fa le sue prime apparizioni, in sordina e con incertezze sulla provenienza, all’inizio del secolo XVII, nel territorio di Spicchio, dove i Del Vivo svolgono proficuamente l’attività di navicellai. Ben presto tuttavia si insediano sulla sinistra dell’Arno, fuori dalle mura cittadine; e nel corso di poche generazioni, grazie ad alcune prime personalità di rilievo (Agostino, Pietro, Giuseppe, Niccolao e Lorenzo) e ad accorti matrimoni, divengono una delle famiglie più numerose e presenti nella vita cittadina, abitando fino dal 1759 il palazzo con loggiato e balcone a sinistra della Collegiata, poi entrandone in possesso nel 1771. Impegnati, nei loro diversi rami, nell’industria conciaria e vetraria come nel commercio di grasce, i Del Vivo acquisteranno ingenti proprietà sulle due rive dell’Arno e palazzi cittadini, inserendosi poi, nel corso dell’Ottocento, nel notabilato politico, amministrativo e scientifico con avvocati, medici, ingegneri e sindaci.

ULTIMO APPUNTAMENTO  Venerdì 29 novembre presentazione della rivista ‘Quaderno d’Archivio’ n.8/9 (2018 – 2019) con Fabio Dei: non solo Volo del Ciuco, feste, giochi e spettacoli del passato a Empoli.

INFORMAZIONI – Museo del Vetro 0571 76714, archivio.storico@comune.empoli.fi.itempoliestoria@gmail.com .


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